Vocabolario illustrato di Alba, Bra, Langhe e Roero
«La parola del dialetto è sempre incavicchiata alla realtà, per la ragione che è la cosa stessa, appercepita prima che imparassimo a ragionare, e non più sfumata in seguito dato che ci hanno insegnato a ragionare in un’altra lingua. Questo vale soprattutto per i nomi delle cose.» In consonanza con questa constatazione di Luigi Meneghello, i due compilatori del presente vocabolario si sono dedicati, con divertito puntiglio e assoluta serietà, a un lungo lavoro di rastrellamento delle parole piemontesi - consegnando già nell’immagine contadina e concreta delle rastlèife il piglio e il senso più autentico del loro operato. Culasso e Viberti sono due dialettofoni che hanno conservato l’evidenza «non sfumata» della realtà, pur avendo imparato a ragionare in lingua italiana: ciò che hanno rastrellato sono appunto i nomi delle cose nella loro essenza più immediata e profonda, con tutto il loro potere epifanico.
Sono - una per una e tutte insieme nel loro telaio - “parole-mondo”, attraverso cui ci si può muovere come in uno spazio abitato di suoni e oggetti, sentimenti e azioni, non con lo spirito di un antiquario o di un nostalgico, ma con l’esatta percezione di trovarsi a contatto con un organismo vitale e creativo. Le illustrazioni enciclopediche di Antonio Buccolo e una immagine evocativa e immune da qualsiasi retorica di Enrico Necade accompagnano i visitatori di questo spazio, arricchito di quasi millecinquecento vocaboli rispetto alla precedente edizione.