Aspetti geologici e paleontologici delle Langhe e del Roero
L’argomento del libro è uno dei più stimolanti. Illustrare il contenuto paleontologico delle formazioni sedimentarie cenozoiche del Piemonte meridionale significa testimoniare la ricchezza di fossili della terra albese, di un territorio cioè reso classico da numerosi studi del secolo passato, ma in qualche modo trascurato nei tempi più recenti. Il neofita troverà nel volume la documentazione di quanto i terreni dall’Oligocene al Pliocene possono fornire alla scienza, unitamente alla rassegna delle principali interpretazioni stratigrafiche e paleoambientali che in base a tali fossili sono state formulate da diversi autori. Lo studioso vi incontrerà reperti eccezionali sia per conservazione che per valore scientifico, molti dei quali costituiscono novità che attendono ancora di essere studiate; così le ricche associazioni a molluschi del Pliocene e le abbondanti flore e faune del Messiniano permetterebbero di confermare, laddove lo studio fosse già avviato, o di fornire le indicazioni per interpretare la storia geologica di questo settore piemontese. Se si conoscono i grandi lineamenti paleogeografici, e gli autori ne forniscono una semplificazione in premessa, sono invece ancora insufficienti gli studi di dettaglio ed il volume esprime l’invito ad un loro approfondimento. Lo scopo è la divulgazione delle scienze geologiche e paleontologiche ad un pubblico il più vasto possibile. Il capitolo che vale su tutti per testimoniare la completezza della trattazione, è quello di “Evoluzione geomorfologica” “, inserito allo scopo di agganciare le conoscenze geologiche alla realtà sociale che più o meno direttamente dalle prime deriva. Senza trascurare la “passione per i fossili” che recentemente ha trasformato la paleontologia in cultura di massa, i reperti paleontologici vengono trattati come documenti naturali della cui conservazione tutti noi siamo incaricati, come dicono gli autori “per rispetto del passato, per meglio comprendere cos’è il presente e soprattutto cosa sarà il futuro”.
Samuele Sartoni
Presidente della Società Paleontologica Italiana