ARTE IN LANGA

Negli anni cinquanta del ventesimo secolo Bossolasco è un luogo in vista, assai ben frequentato, dove per altro si scia; qui trascorrono lunghi periodi Enrico Paulucci, Direttore dell'Accademia Albertina, Irene Invrea, Francesco Menzio e il giovane Mauro Chessa. Ed è proprio questo l'ambiente nel quale vive un albergatore-collezionista d'arte: Demetrio. A Bossolasco prende forma l'idea di far dipingere - da docenti del Liceo Artistico e dell'Accademia di Torino - le insegne dei negozi; opere che oggi sono raccolte in uno spazio museale e che sono state riprodotte e costantemente esposte di fronte al  palazzotto Invrea.
Un decennio ancora e ad Alba un autore come Pinot Gallizio - con amici giunti di lontano - tende a cancellare il mondo della figurazione per sostituirlo con materiche composizioni, forme che rinnegano la realtà, drammatici neri; negli anni sessanta, dipinge le Diciotto finestre di Borgomale traendo ispirazione dalla presenza del "Castello delle Cinque torri" destinato a divenire successivamente modello per una trentina di pittori almeno.
Prima della realizzazione dei Murales di Montelupo Albese, Mango, Le Vernie, della celebrazione della fatica giornaliera nel complesso di Rodello, Luigi Gatti crea il premio di Pittura "Cesare Pavese" legato alla Casa Natale dello scrittore; per quasi trent'anni, Santo Stefano Belbo accoglie artisti da tutt'Italia e dall'estero che rileggono il pensiero di Pavese, lo interpretano, lo traducono in pittura; e parallelamente la restaurata chiesa di San Domenico ad Alba e il Relais San Maurizio accolgono mostre di artisti illustri e scultori come Chia o Sergio Unia. Nei due centri di Lequio Berria e Montà d'Alba intanto si concretizzano i musei del Pastello e dell'Acquerello.
Già in altre occasioni ci siamo occupati dei pittori di Langa; un discreto numero di opere è oggi attorno a noi a testimoniare la realtà di un territorio che, di anno in anno, si fa sempre più attraente per cultura e turismo.
Il Castello di Barolo è legato alla presenza della venerabile Giulia Colbert de Maulevrier; è Gian Callori a raffigurarne la costruzione emergente da un vigneto d'un biancore irreale accanto al borgo animato da campanili, mentre Gianni Del Bue crea un grandissimo cielo percorso da cumuli di nuvole sotto il quale si distendono le colline segnate dalla mano dell'uomo. Un "Bene Culturale" come s'è autorevolmente affermato a Firenze.
Un Filare al tramonto viene dipinto in modo materico da Pierflavio Gallina in un'opera esposta presso il Museo di Palazzo Vittone a Pinerolo, mentre nel 1962 Guido Botta - per lunghi anni membro di Giuria nel citato premio "Cesare Pavese" - dipinge l'olio Autunno giocato fra le luci e l'ombra delle colline. Più tradizionale, la tela di Elena Falco Marisaldi ( S. Stefano Belbo 1901 - 1986 ) che guarda ai modi di dipingere del passato in Mucche all'abbeverata. Un'artista da riscoprire, al pari di Durante e Cerrina a Murazzano.
Il dipinto a olio di Domenico Valinotti che di recente è stato battuto in asta a Torino è storico poichè esposto alla VIII Quadriennale di Roma, al Circolo degli Artisti di Torino, al Piemonte Artistico Culturale: s'intitola Colline in autunno ( 1952 ) e presenta un cascinale in primo piano e il lieto rincorrersi delle colline che si conclude nel profilo dei monti lontani.
A Benevagienna, ciascun anno, si organizzano importanti appuntamenti d'arte per singoli artisti oppure per i membri di qualificate Associazioni del Piemonte. Francesco Ravera disegna il panorama della località evidenziando torri, tiburi, campanili e l'antica struttura castellana in un foglio assai ben orchestrato.
Nel 2019 - in occasione della rassegna "Cedas Fiat" - Luigi Garelli presenta il Ponte di Monastero Bormida alle cui spalle s'impongono il castello e la chiesa parrocchiale; un ritorno al passato se si pensa che il ponte originale è stato percorso da soldati e pellegrini, mercanti e nobili diretti al castello sorto nel secolo XI e già feudo dei Della Rovere.

Gian Giorgio Massara

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