Scritti e discorsi
Poeta, letterato, professore di eloquenza e rettore dell’Università di Torino; per oltre quarant’anni deputato di Alba al Parlamento; due volte presidente della Camera dei deputati; per sette anni ministro dell’istruzione pubblica. Bastano questi dati a suggerire la misura del ruolo avuto da Michele Coppino (1822-1901) nella storia dell’Italia contemporanea.
La legge Coppino sull’istruzione obbligatoria, gratuita e laica (15-VII-1877) è tra i pilastri dell’Italia civile. Altrettanto va detto dell’orientamento da Coppino impresso all’istruzione secondaria classica e tecnica, agli asili, all’educazione fisica, alla tutela dei monumenti e delle opere d’arte. Istruzione elementare e studi superiori furono da Coppino concepiti quali premesse necessarie per la formazione dell’unità nazionale e, piú oltre, per superare lo Stato nazionale nell’intuizione di una umanità affratellata nel comune sforzo di conciliazione tra progresso e libertà.
A tale scopo - scrive Aldo A. Mola nell’ampio saggio introduttivo - Michele Coppino contribui alla costruzione di una “’retorica”’, attraverso la quale vennero introdotti nella cultura politica italiana simboli e formule (quali il concetto, poi giolittiano, secondo il quale Stato e Chiesa sono due “’parallele”), che ancor oggi chiedono attenzione per la loro non esausta attualità. Il volume, mentre offre una visione sintetica del dibattito sulla scuola e sull’organizzazione culturale dopo l’Unità, intende dunque riproporre all’attenzione un capitolo essenziale della storia civile nostra ed europea.
a cura di Ezio Barbieri, Marco Buccolo, Giovanni Coccoluto, Renato Fresia, Paolo Grillo, Anna Maria Nada Patrone, Francesca Quasimodo
a cura di Donato Bosca, Ivana Gallo