IL LIUTAIO GIOVANNI PRESSENDA

La tradizione della Liuteria Piemontese è tra le più importanti e prestigiose realtà al mondo nella realizzazione di strumenti ad arco.  Non tutti sono a conoscenza del ruolo centrale che la città di Torino ha svolto e tutt’ora svolge nella produzione artigianale di violini, viole e violoncelli.

Tra le ricchezze che ospita il territorio delle Langhe, celebre terra di vino, di letteratura e della nocciola, ha trovato casa uno dei più importanti liutai italiani. Riconosciuto a livello mondiale per la qualità dei suoi violini e annoverato tra i più importanti maestri liutai del mondo, Giovanni Pressenda è nato a Lequio Berria e lì è vissuto per gran parte della sua vita lavorando come agricoltore i terreni della sua famiglia, e diventando successivamente l’esponente principale della scuola di Torino, luogo che gli ha permesso di affinare la tecnica di produzione dei violini che oggi portano il suo nome in tutti i teatri del mondo. Oggi, l'Accademia Liuteria Piemontese San Filippo di Torino conserva e trasmette i metodi tradizionali legati alla realizzazione di strumenti ad arco.

 

Cenni sulla storia della liuteria italiana

 

La liuteria classica, che riguarda la costruzione di strumenti ad arco, ha avuto fortuna e ha goduto di grande importanza in particolare nella città di Cremona a partire dalla metà del Seicento fino alla fine del Settecento. Questa ricchezza, giunta fino a noi, è fiorita grazie all’interesse delle famiglie di aristocratici che si occupavano della creazione di violino, violoncello e viola. La città di Cremona in quel periodo era conosciuta in tutta l’Europa, ma per diverse dinamiche economiche e sociali essa iniziò a perdere i capostipiti di queste famiglie che si occupavano della costruzione di strumenti ad arco, compromettendo la conservazione di questa tradizione che non venne più tramandata. Cremona quindi perde il suo primato come città conosciuta per la costruzione di strumenti ad arco e nello stesso periodo inizia a nascere la tradizione piemontese. Ciò è stato possibile perché un liutaio della zona di Cremona, probabilmente Giovanni Battista Guadagnini, si trasferisce nel territorio piemontese con la sua famiglia, in particolare a Torino, dove continuerà il suo lavoro di artigiano.

In Piemonte già da qualche secolo era iniziata un’attività di costruzione di strumenti musicali, in particolare quelli ad arco,  che divenne sempre più importante a partire dalla prima metà ottocento, in particolare grazie al contributo del liutaio Giovanni Pressenda, nato a Lequio Berria.

 

La storia di Giovanni Pressenda

 

Della vita di questo grande artigiano si hanno poche notizie: è nato nel 1777 alla Burdia, una località di Lequio Berria; il padre era un musicista di strada e pare che il giovane Pressenda sia rimasto affascinato dagli strumenti che egli possedeva e riparava. Pare quindi che la passione per quest’arte si sia sviluppata in famiglia, spingendolo successivamente ad intraprendere la sua attività di liutaio, iniziando la sua formazione in bottega. Riguardo la sua carriera si sono avanzate diverse ipotesi: secondo alcune fonti sembra che Pressenda si sia recato a Cremona all’età di vent’anni per andare a bottega da Lorenzo Storioni, ultimo autore importante della tradizione cremonese di fine Settecento, per poi tornare a Torino. 

Un’altra ipotesi prevede che sia andato a Torino a bottega direttamente da liutai francesi, poiché in quel periodo si sentiva una grande influenza francese sulla produzione degli strumenti ad arco, i quali già a loro volta facevano riferimento alla tradizione italiana cremonese per motivi di commercio in tutta Europa nel Settecento. Sembra però che Pressenda non si sia mai recato a Cremona, e certo è che si sia stabilito a Torino nel 1820, svolgendo l’attività di liutaio fino alla sua morte nel 1854.

 

I violini Pressenda: secondi allo Stradivari per importanza

 

Pressenda si impone come un grandissimo liutaio nel panorama musicale del suo tempo. Eccellente, con una mano ottima e raffinata, si possono quindi ritrovare nella sua tecnica di realizzazione tracce della tradizione francese, derivante a sua volta da quella italiana, cremonese.

Pressenda prende spunto principalmente dallo stile di Stradivari e affina in particolare l’estetica degli strumenti, che gli consentono di far emergere un gusto estetico molto personale: proprio per questo sono resi riconoscibili rispetto agli altri. Già in vita i suoi strumenti erano molto richiesti, grazie alla possibilità di avere dei contatti stretti con musicisti molto importanti. 

Pressenda ha avuto molti discepoli per la sua fama, di conseguenza il suo stile è stato tramandato e replicato da loro che hanno portato avanti il suo modo di costruire e la sua estetica.

I Pressenda sono secondi allo Stradivari per importanza; il loro valore e pregio è giustificato dal fatto che siano battuti all’asta anche per centinaia di migliaia di euro: si fa riferimento in particolare anche a un’asta che è avvenuta negli anni ‘90 in cui un violino Pressenda è stato acquistato alla cifra di mezzo milione di dollari. Per quanto riguarda la tradizione piemontese, Pressenda è il nome più importante che essa può vantare.

 

L'Accademia Liuteria Piemontese di Enzo Cena

 

Attualmente la tecnica di realizzazione di Pressenda e il suo modus operandi sono studiati e riprodotti dall’Accademia Liuteria Piemontese, situata nel cuore della città di Torino nel complesso San Filippo Neri in via Principe Amedeo, fondata nel 2010 dal maestro liutaio Enzo Cena. Quest'ultimo, ingegnere per gran parte della sua vita, a seguito di un periodo trascorso a Praga dove entra in contatto con il mondo della liuteria, ne resta affascinato a tal punto da diventare lui stesso liutaio e approfondire le tecniche del mestiere, ottenendo riconoscimenti nel panorama italiano e internazionale.

Si occupa dell’organizzazione di corsi di durata biennale, in cui si apprende la costruzione di strumenti ad arco e a pizzico.

Ogni anno si prende in analisi uno strumento che sarà oggetto di riproduzione da parte degli allievi dell’Accademia, che potranno assorbire e apprendere l’estetica affiancando quindi un approccio pratico alle nozioni e lezioni che vengono svolte sulla storia della liuteria e dei liutai. Gli studenti, da coloro che vogliono apprendere quest’arte per intraprendere il mestiere di liutaio ad appassionati e musicisti del conservatorio che vogliono suonare sullo strumento da loro realizzato, hanno età e competenze diverse.

 

Gli omaggi a Pressenda:

 

Pressenda viene ricordato nel paese natale, Lequio Berria, con un suo busto in bronzo realizzato dallo scultore torinese Reduzzi nel 1912. La statua è situata nel cuore del paese, precisamente nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. Al celebre liutaio è anche dedicata l'Orchestra Sinfonica Giovanni Pressenda di Alba e Cuneo.

Federica Seni Ferreri

 

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